Lunedì 29 aprile alle ore 17,30, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, grazie alla disponibilità del Sindaco della Città Metropolitana che presenzierà all’iniziativa, Avv. Franz Caruso, alla presenza dell’Arcivescovo Metropolita Giovanni Checchinato, le Amministrazioni comunali della Provincia di Cosenza, rappresentati dai rispettivi Sindaci, sottoscriveranno il Patto.

All’evento saranno presenti don Ennio Stamile, Rettore UniRiMi e don Marcello Cozzi, Presidente della Fondazione Nazionale Antiusura “Interesse Uomo”, ideatori del Patto. Il documento, composto da 14 punti intende essere innanzitutto un simbolo di riferimento al comune dell’entroterra vibonese dove, su alcuni beni confiscati al clan Mancuso, è sorta per iniziativa dell’Associazione di volontariato San Benedetto Abate, con sede in Cetraro, l’Università della Ricerca della Memoria e dell’Impegno, dedicata a “Rossella Casini”, la giovane studentessa fiorentina barbaramente uccisa dalla ‘‘ndrangheta più di quarantatré anni orsono. Intende offrire, altresì, alle Amministrazioni locali, un’opportunità di riflessione e di impegno per un aiuto concreto alle imprese che hanno deciso di denunciare il triste fenomeno del racket e dell’usura che, stante anche al periodo post pandemico, sono in continua e preoccupante crescita. Il documento è frutto di ricerca e di ascolto delle necessità di coloro che hanno denunciato il malaffare e sovente, anche a causa di lungaggini burocratiche, si trovano a dover affrontare diverse difficoltà oltre che economiche, anche ambientali e sociali. Non possiamo più permettere che i testimoni di giustizia sperimentino, oltre alla burocrazia, anche il dramma della solitudine. Il “Patto di Limbadi” sarà solo l’inizio di un percorso che intendiamo realizzare assieme alle varie realtà associative coinvolte ed i sindaci. Periodicamente, ci confronteremo e condivideremo le buone prassi amministrative onde verificare l’effettiva applicazione del Patto.

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